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Suicidio: prevenire è possibile facendo rete

Tavola rotonda sulla realtà in Polesine

Supporto sociale, psicoterapia, lavoro, informazione, ricerca, educazione, aggregazione giovanile, formazione e sport sono gli ingredienti della prevenzione al suicidio.

ROVIGO - Nella giornata mondiale per la prevenzione al suicidio (10 settembre 2015, ndr) si è svolta una tavola rotonda organizzata dal dipartimento di salute mentale dell’Ulss 18. Quali le prospettive per la prevenzione di un importante fenomeno di salute pubblica? “Si tratta di un’emergenza sociale e sanitaria - ha esordito la direttrice dei servizi sociali dell’Ulss 18 Emanuela Baccarin – c’è ancora molta strada da fare”. 

Il rappresentante della Fondazione Cariparo Elia Lubian ha spiegato che è “fondamentale sostenere questi progetti che trattano temi scomodi ma delicati per la nostra popolazione”. Anche Roberta Ravenni neurologa e assessore comunale ha espresso la propria preoccupazione parlando di dati allarmanti.

80mila i morti all’anno, seconda causa di morte dai 15 ai 26 anni, un problema che “può essere prevenuto solo facendo squadra” ha spiegato Emanuele Toniolo direttore del dipartimento di salute mentale e responsabile del progetto “Interventi sui fenomeni suicidari”. In Polesine purtroppo ci sono dati discrepanti, una realtà che si fatica a quantificare, 25 i tentativi registrati dalle forze dell’ordine ma 48 i ricoveri in ospedale nel 2014. Nel nostro progetto abbiamo coinvolto molte agenzie pubbliche e private. Gli interventi di prevenzione e i programmi educativi sono stati fatti sulla popolazione in generale e a rischio, a scuola, in carcere, nel mondo dei lavoratori ed imprenditori, nelle case di riposo, tra medici di base e operatori socio sanitari, nell’informazione mediatica  e supporto ai famigliari. E’ stato distribuito materiale e attivato un numero verde ma bisogna mettere le persone in grado di accedere ai servizi. Coinvolto anche il mondo dello sport con la  Rugby Rovigo che ha realizzato un bellissimo video.

Dario Filippo direttore del dipartimento di salute mentale dell’Ulss 19 ha evidenziato che la crisi economica e di sistema negli ultimi cinque anni ha generato inquietudine in alcune categorie di popolazione con problemi di sostentamento. E’ difficile quantificarli ma è importante una prevenzione mirata perché molti sono i fattori di rischio. Adria ha aderito al progetto portato avanti dal dipartimento del capoluogo “il nostro territorio soffre più degli altri – ha specificato - c’è anche un canale di accesso diretto, il dipartimento di salute mentale garantisce accessibilità 12 ore al giorno per sei giorni la settimana”.

“La prevenzione è difficile da realizzare - ha esordito Dario Fortin docente all’università di Trento in educazione sociosanitaria – ma fare salute mentale significa, come nel caso di Rovigo, attuare interventi biopsicosociali e non solo di tipo clinico e farmacologico”. L’associazione Informazione Sociale, vuole attuare una sensibilizzazione culturale e di promozione alla salute e favorire il cambiamento di mentalità a tutela delle persone più deboli. Fortin ha espresso preoccupazione su come recentemente è stato trattato il fenomeno dalle testate locali con casi di esposizione mediatica esagerata in prima pagina e violazione della privacy “gli effetti di un atto di suicidio sono devastanti, questa situazione è già tragica e sconvolgente per i famigliari e gli amici ma un’eccessiva e distorta informazione è fonte di ulteriore dolore e danno” . Un’ informazione rispettosa e corretta è molto importante “le ricerche dimostrano – ha concluso - che c’è una correlazione tra informazioni sensazionalistiche e emulazione al suicidio”. L’Oms chiede di evitare le notizie in prima pagina, specialmente con foto della persona, motivazione del gesto, dettagli morbosi e luogo del fatto.

Presentato da Andrea Trombini della Rugby Rovigo Delta il video realizzato in collaborazione con la squadra e la tifoseria delle Posse rossoblu “Scegli la vita, non sei solo” che mostra gli effetti positivi dello spirito del rugby nella vita dei giovani.
Federica Cavallaro psicoterapeuta consulente della Cgil ha esposto uno studio pilota sul disagio dei lavoratori polesani causato dalla crisi, analizzando operati e cassaintegrati. Il malessere dei secondi è quattro volte superiore e doppi i sintomi depressivi. Almeno un 3% ha pensato una volta ad attuare il suicidio. Una situazione allarmante. “Molti i fattori che si sommano – ha chiuso Toniolo – anche essere da soli ed isolati è un fattore di rischio”. La rete crea protezione ma l’atteggiamento di stigma non aiuta, è necessario un cambio di mentalità.

p.m.
©explorans.it

 

 

rassegna stampa
La Voce di Rovigo 13 settembre 2015 pdf Suicidi, la prevenzione su tutto

pdf Gazzettino di Rovigo 14 settembre 2015
link Suicidi, serve una rete sociale

pdf Rovigo In Diretta 12 settembre 2015
link Giornata Mondiale per la prevenzione al suicidio, il Polesine punta sulla prevenzione

La Settimana 20 settembre 2015 pdf Suicidio, prevenire è possibile facendo rete

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